mercoledì 18 gennaio 2012

Che c'è? Il gatto può e io no?

Quando vedi un pastore tedesco di 50 kg raggomitolato su una poltrona e non ti stupisci minimamente, capisci che la normalità è totalmente soggettiva.
A casa mia se non son matti non li vogliamo. :)

sabato 14 gennaio 2012

Influenza a Gogò!!

Rientrare al lavoro di domenica dopo tre giorni di malattia, ancora influenzata, per fare un inventario di sette ore... non ha prezzo! A volte vorrei essere uno dei miei gatti... spaparanzato sopra il termosifone al caldo e privo di pensieri! Maledetto. Hai tutta la mia invidia.

venerdì 13 gennaio 2012

Alta moda? mah...



A volte, guardando le sfilate di alta moda,
mi vien da pensare che mettendo insieme
4 scarti di stoffa sarei una stilista migliore.



Che poi è vero che questa può
essere definita ARTE,
ma siamo sicuri che valga
più oro di quel che pesa?


Dove sono le linee femminili
che rendono la donna Donna?
La sensualità? L'eleganza? Lo stile?

(questa mi sembra lo spazzolone del cesso)

Gli stilisti possono permettersi
di giocare e inventare, lanciando mode che non
tutti possono permettersi (ma che tante vorrebbero),
ma ne vale la pena?
A volte bisognerebbe semplicemente guardarsi allo specchio prima
di uscire di casa, e mettere in borsa anche un po'
di Buongusto.

sabato 7 gennaio 2012

E' troppo sperare che Laura Pausini, Gigi d'alessio, Nino d'Angelo, i Pooh e un terrorista salgano tutti sullo stesso aereo?

lunedì 2 gennaio 2012

Avere dei genitori, fratelli o sorelle, cugini amici e parenti, nonchè fidanzati e compagni, comporta una non poco considerevole quantità di responsabilità verso gli stessi.
In parole povere: a volte sono una gran rottura di palle.

martedì 27 dicembre 2011

Caro Diario,

ricordo ancora quando ti aprii per la prima volta, tanti tanti anni fa… forse più di una ventina… ricordo tutto: la tua copertina rigida e il tuo lucchetto dorato che si apriva con una piccola chiavetta, anch’essa dorata, che mi dava quella favolosa sensazione di sicurezza… solo molti anni più tardi mi sono resa conto che niente è al sicuro, che tutti i lucchetti possono essere scassinati o rotti, e il contenuto tanto prezioso dato in pasto ai porci.

Eri cosi bello. Ti amavo come un amico dal quale non è difficile separarsi, perché si ha la consapevolezza che lui è li che aspetta. Non se ne va mai, non si stanca di aspettare, anche se non ti fai vedere e sentire per giorni e giorni… sai esattamente dove trovarlo, e ogni volta non ti delude.

Hai racchiuso i miei segreti, da quelli più banali, come le cotte adolescenziali, a quelli che mi sembravano montagne immense di pensieri. Da scalare, da capire, che mai hanno avuto conclusione.
Hai tenuto al caldo i miei pensieri più profondi, le mie poesie, le mie emozioni… quelle che purtroppo a distanza di anni non riesco più a rivivere… quelle che provi sono quando hai 15 anni… e se lo avessi saputo, forse, e dico forse, le avrei custodite nel cuore ancora più profondamente.
Come quella volta che, distesa sull’erba in giardino, abbracciata a lui, ti ho raccontato che il tempo si è improvvisamente fermato. Non esisteva più. C’eravamo solo io e lui, e il cielo della sera. Mai ho rivissuto una cosa del genere. E mai la rivivrò.
Forse è questa la cosa che mi fa stare più male nella vita: niente può essere rivissuto, tutto lo si prova solo una volta, e quella ti deve bastare, quella è l’unica occasione che abbiamo per provare una determinata emozione, perchè anche se ti sembra di provarla ancora, in realtà è solo il debole ricordo del passato.

Caro Diario, è proprio grazie alle tue pagine che mi sono innamorata dei libri, del loro profumo, delle pagine bianche da riempire di parole… a te devo molto, ma soprattutto devo molto alla persona che ti ha donato a me, perché tutto è iniziato da li. Tutto il mio amore per la lettura e la letteratura.

Quindi, Diario, questa pagina la dedichiamo a mia sorella, che senza saperlo mi ha fatto il regalo più prezioso ricevuto finora, quello che mi ha permesso di allargare e far crescere la mia fantasia, di entrare in altri mondi, o semplicemente mi ha permesso di sfogarmi tra le tue pagine.

E adesso lascio le tue pagine e vado a leggere. Entro in un altro mondo.

Non è stupendo?


giovedì 22 dicembre 2011

Caro Babbo,

anche quest’anno è giunto il momento della letterina natalizia. Beh, tu non hai mai detto che è privilegio esclusivo dei bimbi, e non mi risulta che ci siano leggi che mi impediscano di romperti ogni anno le scatole con le mie richieste… perciò non fare quella faccia e andiamo avanti.

Vorrei vorrei…
Una frase mi ha colpita particolarmente quest’anno:
Vorrei vedere più luci spente e più persone accese.
Ecco quello che vorrei, ma non solo, non te la cavi con una letterina cosi corta.
La mia lista è lunga, lunghissima, ma non è niente di materiale, perché più passano gli anni, meno ho bisogno di circondarmi di oggetti. E credo sia una bella cosa.
Sarà per questo che se si rompe qualcosa non mi cade il mondo addosso, se non ho il cellulare nuovo ogni anno non piango, e se il mio armadio non è stracolmo di vestiti nuovi non ne faccio una tragedia… un po’ le compatisco le persone che non sanno estraniarsi da questo senso possessivo, è una maledizione.
Però ti chiedo cose importanti, cose quasi impossibili da avere, e se ti chiedevo un nuovo lettore mp3 forse ce la cavavamo tutti e due più facilmente. E invece, dato che mi sei sempre stato un po’ sue palle caro Babbino, io ti chiedo cose cosi difficili da ottenere che dovrai lavorare sodo per farmele trovare sotto l’albero: ti chiedo la serenità per i miei genitori, e per le persone che amo. Perché ho scoperto che solo quando loro sono sereni e contenti, di rimando lo sono anch’io. Si, sembra una richiesta generosa da parte mia, invece è quasi la cosa più egoista che ho avuto il coraggio di chiederti in questi 28 anni di vita. Cazzo ma è tanto tempo che mi sopporti eh.
Voglio che le persone che amo stiano bene, che i momenti brutti finiscano e che inizia un nuovo e fantastico capitolo per le loro vite, accompagnato da momenti allegri e spensierati.
Ma si può essere spensierati da adulti? Boh.
Allora ti chiedo la spensieratezza, perché forse senza quella non si può essere sereni… non so fai un po’ tu, basta che alla fine a conclusione sia quella : la serenità mentale.

Beh poi ci sarebbe sempre la solita cosa che ti chiedo tutti gli anni: ti prego fulmina tutti i rompipalle che ogni anno si moltiplicano a vista d’occhio…
Scusa, ogni anno ricado sempre nello stesso errore di scambiare i tuoi poteri con quelli di Gesù. Cazzo. Dovrò scrivere una mail anche a lui.

Ti odio Babbo, soprattutto considerando il fatto che sei stato inventato dalla Coca Cola, però il Natale non sarebbe natalizio senza di te. Quindi tanti auguri e datti da fare, almeno quest’anno.

Grazie e distinti saluti
Monica

Ps: guarda che il maggiordomo fico che ti avevo chiesto l’anno scorso è uno scorfano, e non sa neanche cucinare. Ripigliatelo e mandamene uno che almeno stira.

martedì 20 dicembre 2011

Ringraziamenti doverosi

Ringrazio i miei genitori per aver saputo fare i Genitori, per avermi educato e per non essersi mai intromessi nelle mie scelte.
Adesso vado a proporgli di dare ripetizioni alle nuove generazioni di mamme e papà.