venerdì 8 aprile 2011

Ho sognato la cioccolata per anni, Trudi Birger

Altro libro letto in questi giorni è Ho sognato la cioccolata per anni. Un piccolo libro che racconta una delle atrocità più grandi commessa durante la seconda guerra mondiale, atti per cui gli uomini non possono neanche considerarsi tali, in quanto privi di umanità. Parla della reclusione degli ebrei prima nei ghetti, e poi nei campi di concentramento. La storia è vissuta da una sedicenne che vede la sua famiglia disintegrarsi davanti ai suoi occhi, vittima delle violenze e dei soprusi di un’ideologia portata all’estremo. L’autrice porta il lettore in viaggio con lei sui quei treni asfissianti, in ore che diventano giorni, e che sembrano anni. Lo catapulta in capanne logore in balia di Kapò prive di pietà. Riesce a rivivere la sua storia narrando fatti che mi hanno sconvolto per la loto brutalità, e lasciandomi con domande a cui non so dare risposta: è possibile che degli uomini abbiano fatto questo? Perché? Come si sono potuti convincere che tutte quelle persone non fossero più persone, ma valessero meno di oggetti? Con che diritto hanno fatto tutto questo? E mi sconvolge ancora più pensare che ci sono persone che ancora dichiarano che i campi di concentramento non sono mai esisti, o peggio, convinti che dovrebbero ancora esistere. E poi non dovrei amare gli animali più degli uomini?

1 commento:

Vittoria A. ha detto...

Che bella recensione, mi hai tenuta incollata e mi hai fatto riflettere! Deve essere un libro durissimo ma che vale la pena leggere.