domenica 19 settembre 2010

Il postino di Neruda

Premetto che non ho mai visto il film tratto liberamente dal suddetto libro, quello con Troisi come protagonista.. e credo di essere una delle poche a non averlo visto.. però sto recuperando in fretta dato che ho in programma una serata “classici” tutta dedicata a film che “non ho mai visto – è una vergogna – bisogna provvedere”. Tra questi c’è anche “Il postino”.

Il titolo mi ha subito attirato, il nome del poeta è un richiamo irresistibile per chi ama la poesia, cosi (forse questo non dovrei dirlo cosi spudoratamente) l’ho scaricato con il mulo (che per inciso si chiama Ninetto) e l’ho letto in un’oretta.
Poche pagine ma scritte bene, poche pagine ma piene di contenuti.

O meglio:
Ho amato il protagonista, cosi semplice, cosi fragile, che vive i sentimenti in modo puro.. se ama dice Ti amo, se odia dice Ti odio, e tutto si riduce a questi due sentimenti, senza sfilacciamenti, senza inibizioni.
Un uomo abituato a vivere circondato non da palazzi ma da mare, verde, onde e nuvole, in una terra dove la realtà è la donna che ami e l’amicizia diventa fondamentale.
Forse, tanto tempo fa, eravamo tutti cosi semplici, cosi felici del niente che avevamo, ma poi cosa è successo?

Il rapporto tra il poeta e il postino è scarno di parole, ma denso di emozioni.
Vorrei vivere i sentimenti in questo modo.

1 commento:

Folletto del Vento ha detto...

.. e se oltre alla bellezza del film e della poesia in esso contenuta, ci metti anche la "storia" di un uomo che dovette scegliere tra la vita e l'interpretazione di quella parte, scegliendo quest'ultima, percepisci ancora più quello che Massimo, con il suo sguardo, voleva far passare.
Dodici ore, solo docidi, non può essere una coincidenza, ho sempre preso ad esempio la sua scelta per dimostrare quanto l'essere umano, se convinto, possa davvero ottenere tutto (o quasi)