lunedì 16 maggio 2011

La stanza degli orrori

All’apparenza poteva sembrare uno di quei tipici ristorantini caratteristici della zona, con specialità di piatti tradizionali del veneto e un’atmosfera calda e rassicurante. Questo visto “da fuori”, ossia dal parcheggio.

Sotto una pioggia torrenziale siamo corsi all’entrata per partecipare al pranzo di battesimo del figlio di un amico, va da se che il posto e il menù l’avevano scelto i genitori del festeggiato.

Incamminandomi in quello che definirei un ristorantino piccolo ma accogliente, il cameriere mi intromette nella stanza dove avremmo consumato un pranzo che, a mia insaputa, sarebbe durato 5 ore. Nessuno batte gli italiani in fatto di cibo e di tavola. La nostra è un’arte. (che non condivido ma sempre arte è).

E’ difficile descrivere la sensazione che ho provato entrando in questa stanza… so che mi è venuto un magone incredibile.

Lunga e stretta il necessario per contenere una tavola imbandita per 30 persone, in una parete (quella di fronte a me e scelta non a caso) si poteva notare la sublime collezione di corna e teste impagliate di ogni tipo di cervo esistente a questo mondo, grandi piccole appuntite smussate con targhetta esplicativa di che genere di cervo era quel determinato esemplare.

Proprio di fonte alla mia postazione una testa enorme di cervo reale mi guardava sbalordito, forse anche lui non se l’aspettava di finire appeso a una parete, morire per una cosa cosi inutile.

Ebbene nella parete alle mie spalle era stata collocata una vetrina lunga tutta la parete (che poi mi sono accorta continuava per tutto il locale) piena zeppa di qualsiasi specie di volatile appartenente a questa terra. Una cosa impressionante. Come sono entrata mi sono trovata di fronte a 5-6 anattroccoli (no dico, ANATTROCCOLI) impagliati tutti in fila come soldatini, una quantità infinita di aquile e gufi e anatre ecc… un incubo. Mangiare li dentro è stato UN INCUBO, la sensazione che ho avuto è stata quella di soffocamento in mezzo a tutti quegli animali morti. Credo fossero almeno un centinaio.
Un cimitero.

E voi penserete “evidentemente è un ristorante con specialità carne, selvaggina”, e invece la specialità era di pesce, tra l’altro pesce crudo, che non finiva mai. Mai. Troppo. Ma tanto io ho mangiato poco niente.

La ciliegina sulla torta: girandomi ho notato appesi sopra alla vetrina i poster di Mussolini, con tanto di frasi e citazioni. C’è altro da aggiungere?




















Nessun commento: